venerdì 27 maggio 2011

NON SI VIVE DI RABBIA.

La pace che non c'è, non si vede, non si respira, non si vive.
Di sorrisi forzati, di discorsi scontati ne ho le tasche piene.
Aspetto...aspetto che nasca quella complicità che tanto ho desiderato
ma che si è profilata sotto la falsa apparenza di un ottimo rapporto,
fatto solo di discorsi comuni.
Le nostre continue voci hanno illuso che ci fosse veramente un' intesa tra noi,
ma era solo rumore,
fatto dalle uniche cose di cui realmente mi era permesso parlare,
altrimenti, se le mie idee non coincidevano con le tue,
ero sbagliata e stupida.
Aspetto...fosse una volta soltanto che ti rivolgerai a me come se io,
magari, fossi la tua amata figlia che ti ha dato una nipote,
ne sarei profondamente grata.
Mi guardi come se mi odiassi, non ci credo, non può essere.
Mi accusi di considerarti nulla
perchè non ti permetto di fare della mia vita una tua nuova vita.
Il giorno in cui è nata mia figlia mi hai detto he non mi avresti mai perdonata il fatto
di non essere stata presente in sala parto.
Sei ossessionata dai desideri di avere tutto ciò che nulla hai avuto fin'ora.
Hai detto che di qualcuno pur dev'essere la colpa se sei infelice.
Aspetto...aspetto che un giorno tu riesca a comprendere le mie parole;
perchè se ti dico che fin quando cercherai un colpevole
per giustificarti delle cose che non hai avuto o che hai perse,
la tua vita stessa continuerà ad andar male; eppur continui
a dannarti o a darmi la colpa della tua solitudine.
Non potrò mai esserti marito; non potrò esserti madre;
mi viene difficile esserti amica...posso esserti figlia con tutte le belle cose
che ne possono conseguire;
ma finchè continuerai a disprezzarmi per questo,
perchè cerco di vivere da madre di mia figlia e da individuo indipendente,
continueremo solo a ferirci; perché tu continuerai a guardarmi con odio ed io...
continuerò a sfuggirti.
Aspetto...ti aspetto finché riuscirò a resistere; ogni tanto rallenterò per voltarmi a cercarti
Non sono la colpevole della tua solitudine, ma lo sono delle mie continue malinconie,
rabbia, ricordi rincorsi invano.
Aspetto di sentirla quella pace, quella voglia di costruire e di essere felici.

giovedì 12 maggio 2011

Internet




Rileggendo tra i vecchi post ho trovato questa foto e ho pensato a quanta strada abbiamo fatto negli ultimi anni nel campo della tecnologia. Non ho foto della mia infanzia, sono andate tutte perse durante gli innumerevoli traslochi, ma questa esiste ancora grazie ad internet. E' l'unica foto che ho dei miei nonni e sono felice perche' quando la vedo mi si riempie il cuore di gioia!

Un inizio...






M'incammino lungo il sentiero e faccio strade sconosciute,
incontro volti nuovi e intrecciando pensieri come fosser foglie
perdo il senso del tempo...e mi ritrovo sola.
Mi avvolge la nebbia nel suo mantello
ed avvinghiandomi a lei come fosse la vita mia stessa
comincia a salire portandomi con se...
vana la speranza di tornare indietro nel mio tempo
che trasformato in statua di cera
si scioglie al fuoco acceso da un pensiero...
ma d'improvviso ecco, la pioggia ha lavato il mio viso
è mi sono ritrovata sul viale della vita
pronta per ricominciare.
Mi rialzo e vado via.

domenica 8 maggio 2011

"Scusi? Mi porta un altro caffè, per favore?"


Giorno dopo giorno, nuvola dopo nuvola, viaggio dopo viaggio, lettere dopo lettere...
sediamo ancora al tavolino di un bar sbadigliando emozioni che a stento riusciamo a trattenere,
nonostante il ritardo di 20 minuti (devo andare a lavoro...vi prego lasciatemi seduta qui ancora un po').
Amo i finti spazi silenziosi che fantasticamente costruisco attorno a me,
amo veder entrare la gente con il sorriso sulle labbra appena accennato, come se stessero ancora ricordando il caldo delle coperte.
Sonno, ho ancora sonno e mi pare di sentire ancora il respiro di Morfeo arrivare dal tavolino accanto al mio.
Mi giro e in effetti c'è chi sbadiglia, c'è chi si stira cercando di non dare troppo all'occhio.
Sonno, abbiamo ancora tutti sonno, ma stiamo per partire per le nostre strade, chi per quella di casa, chi per quella di lavoro...chi per cercarne una di strada, quella giusta...quella per la felicità, la nostra. C'è chi comincia ad alzarsi, chi già paga il conto; io sono ancora qua, seduta, a guardare fuori dalla finestra, attraverso le tende trasparenti le auto che corrono, Mentre tutto il mondo corre..."Scusi? Posso avere un altro caffè per favore?".