domenica 13 giugno 2010

La tristezza del "giorno" dopo.

Le fiamme bruciano i pensieri buoni lasciando spazio alla solitudine di prendere possesso della mia mente. Un debole rancore mi assale e mi rende incandescente e sofferente alla tua presenza. Nulla è peggio del suono della tua voce querula e meschino dei tuoi pensieri; l'ignoranza e l'arroganza di credere d'essere sempre
dalla parte della ragione. Il vento non tira sempre in una sola direzione, ma tu che non vedi oltre al tuo naso non puoi comprendere certo cosa sia un orizzonte. Dici sempre le stesse cose, fai sempre gli stessi errori e poi...le lacrime. Il miglior atteggiamento che sai tenere è quello della vittima.
Povero infante!! La nullità ti ha giocato un brutto scherzo e tu, continui a starle dietro, come un cane al suo padrone anche se lo bastona.
Prendi tra le dita anche solo un pezzetto di vita vera e assaggiala... No?
Ah, è meglio lasciarsi trasportare dalla corrente? Credo allora che tu abbia sbagliato sport, il rafting non fa per te che non riesci a stare sul gommone, figuriamoci nella tua pelle. E volevi la mia?!
Sentivo l'odore del tuo disprezzo verso le donne, la tua stupida concezione di cosa siamo, il tuo disprezzo verso chi si prende cura di te.
Io sono per te la faccia della terra opposta al sole
Guardami...perché non sono tua nemica, ma ti atteggi come se lo fossi; neghi il mio aiuto e mi sputi in faccia rinnegando ciò che dicevi che io fossi. Allora mentivi? No? Allora perché lo fai ora?
La stupidità umana è la donna che ti ha trasformato nel suo giochetto preferito.
Per sentirti bene hai bisogno di vomitarmi addosso le tue bestemmie...se questo bastasse per farti star bene... so sopportare molto di più... perché ciò che esce da te, ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo mi scivola addosso. Stai diventando giorno dopo giorno un estraneo, quando ti vedo ti conosco sempre meno...forse un giorno arriverai e ti chiederò il nome.
Feriscimi, sei tu fragile, tu che continui a peregrinare di donna in donna come se noi avessimo il potere di trasformarti in uomo, come se custodissimo il segreto della tua felicità.
Sei come un bambino che tira la gonna della mamma, ma io non sono tua madre.
La tua assenza è la soddisfazione dei miei sensi, il tuo silenzio il piacere della mia mente, la tua lenta scomparsa un inno alla vita.
Ma ricordati...
tu...che pur di non scendere a compromessi stai abbandonando tua figlia, perché non sai cosa voglia dire amare gli altri dal momento che non sai amare te stesso.
Rinnega ciò che ha atteso un tuo risveglio in 6 anni della sua vita, e la tua sarà una morte lenta, fatta di solitudine, rimpianti, noia; un tempo scandito da ricordi martellanti che ti urleranno il dolore delle loro ferite, quelle che ti stai provocando da solo.
Hai scelto la tua strada e spero che ogni tanto ti volterai così la sofferenza tua un giorno sarà maggiore, come maggiore sarà la comprensione ad un vaffanculo di tua figlia. Perché desideri che lei non mi somigli, infatti non avrà pazienza a sufficienza.
Solo in quel tempo (forse) comprenderai le miei innumerevoli pretese, ma in quel tempo spero che Maria De Filippi sia già in pensione, perché se vorrai parlarle dovrai andare alla sua porta e se sarai costante nell'attesa, un giorno lei ti aprirà... forse.

1 commento:

UIFPW08 ha detto...

Il mio silenzio ha occhi di rabbia che cuore non perdona.